sabato 27 ottobre 2012

TANTO TUONO' CHE PIOVVE...MA DEVE ANCORA NEVICARE

Cronaca LA STAMPA
26/10/2012 - il caso

Falsificava gli orari della segretaria
Arrestato il sindaco di Sauze d’Oulx

Mauro Meneguzzi, sindaco di Sauze d’Oulx
Timbrava il tesserino magnetico della donna e le rilasciava false dichiarazioni di presenza: le
accuse sono truffa aggravata e falso
Mauro Meneguzzi è ai domiciliari
torino
I carabinieri della Compagnia di Susa hanno sottoposto agli arresti domiciliari il sindaco di Sauze d’Oulx, Mauro Meneguzzi, e la sua assistente, Rita Bobba, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP di Torino per truffa aggravata e falso del pubblico ufficiale in danno di un ente pubblico.

Le indagini, condotte tra marzo e luglio 2011 sotto la direzione della Procura di Torino, hanno consentito di accertare che Meneguzzi favoriva illecitamente la propria assistente nella certificazione dell’orario d’ingresso e d’uscita dal luogo di lavoro, timbrando il tesserino magnetico della donna o rilasciandole false dichiarazioni di presenza. 

mercoledì 24 ottobre 2012

JUVE ALT ALLA CONTINASSA

Come avere la botte piena e la moglie ubriaca. Dopo lo Stadium, la Continassa. Stoppato, per ora,
in Comune  il progetto della Juve

«L'ACCORDO va rivisto». Il coro, tra i consiglieri
di maggioranza, è pressoché unanime:
se la Juventus vuole l'area della
Continassa per quella cifra – 10,5 milioni
di euro – dovrà farsi carico di sgomberarla.
Fuoco di sbarramento sull'accordo firmato
a luglio tra la società e la giunta, per
porre le basi al progetto di trasferire alle
Vallette il training center della
“prima squadra”, insieme
alla costruzione di un quartiere
bianconero di 150mila
metri quadri. Opportunità di
riqualificazione, ma anche
grattacapo per l'assessore
all'Urbanistica Ilda Curti,
che deve trovare una nuova
sistemazione agli attuali inquilini
della zona: la società si impegna a
portare avanti il progetto solo «a condizione
che la città abbia liberato l'intera
area». Ma i consiglieri non vogliono fare
sconti alla Juve, soprattutto dopo che ha
chiesto il raddoppio delle cubature da destinare
a nuove case: da 6mila a 12mila
metri quadri. Qualcuno stima tra i 4 e i 5
milioni i costi per la ricollocazione degli
“sfrattati”. «La città non può farsene carico
», sostiene il presidente della commissione
Patrimonio, Alessandro Altamura
(Pd) che ha proposto un emendamento in
questo senso. Dello stesso avviso Marco
Grimaldi (Sel), e Gianni Ventura (Pd).
(Repubblica 26/10/12)

Mistero Ogbonna, ancora stop


Ogbonna (foto f:4)

Piscina di mattina, esercizi di potenziamento in “ammollo”, corsetta nel pomeriggio al centro Sisport senza forzare, al primo cenno di dolore stop e terapie anti-infiammatorie. La giornata di Angelo Ogbonna è ormai cadenzata dallo stesso ritmo da un paio di settimane, dallo stop in azzurro. Niente qualificazioni mondiali con l’undici di Prandelli, niente trasferta a Palermo, fermo per precauzione anche domenica prossima contro il Parma, con la speranza di almeno una delle due partite ravvicinate lontano da casa, contro Lazio e Napoli. Dopo quasi 600 giorni di gare ininterrotto l’Angelo granata ha dovuto saltare due partite consecutive, e chissà quante altre a singhiozzo prima che il problema venga risolto.Neppure il "mago" di Lecce al quale il difnsore granata si è recato martedì, ha promesso miracoli.
INFIAMMAZIONE La buona notizia dopo l’ultimo consulto, ha escluso che il problema sia pubalgico, un male oscuro difficile da debellare, infiammazione che senza uno stop lungo e forzato più trascinarsi e compromettere un’intera stagione. Ogbonna soffre di una nevralgia del nerbo pudendo, un’infiammazione dovuta alla compressione del nervo, dolorosa ed a fasi alterne, curabile con infiltrazioni di glucocorticoidi. La notizia meno bella è che l’infiammazione al nervo del pube è un problema sintomatologico, un dolore che va e viene curabile solo con il riposo e farmaci antiinfiammatori. A Palermo Ogbonna è stato sostituito egregiamente nel ruolo da Gillermo Rodriguez al debutto in granata. L’uruguaiano dovrà vedersela domenica all’Olimpico con Amauri, brutta gatta da pelare. “Quando ho firmato per la società granata ero consapevole di avere davanti a me un giocatore forte come Ogbonna. Il gruppo è sacro, gioca chi sta meglio, non mi permetterei mai di far polemica perché gioco poco, sarebbe una mancanza di rispetto verso i compagni”.

lunedì 22 ottobre 2012

SPORTellate: LETTERA A ROLANDO BIANCHI

SPORTellate: LETTERA A ROLANDO BIANCHI: foto f:4 Lettera a Rolando Bianchi Caro capitano, ti rubo due minuti del tuo tempo prezioso per sottoporti una semplice riflessio...

LETTERA A ROLANDO BIANCHI


foto f:4

Lettera a Rolando Bianchi
Caro capitano, ti rubo due minuti del tuo tempo prezioso per sottoporti una semplice riflessione. Nei giorni scorsi,e per l’ennesima volta, dei ragazzini della scuola calcio, pochi tra i molti che abbiamo che tifano ancora Toro, mi hanno chiesto come mai il loro capitano non parla mai, non si vede in televisione, non compare sui media. Una domanda alla quale ho dovuto rispondere con una bugia per salvare la tua immagine e quella della società. Di chi sia la colpa, chi per primo ha sbagliato, non è sede né mio interesse. La riflessione che ti sottopongo è una semplice constatazione: il tuo ruolo impone anche certe scelte, di metterci la faccia in parole povere. E se non accade quando le cose vanno discretamente bene, quando?. Il silenzio per un capriccio od una ripicca nei confronti della società ricade sui tifosi, su coloro che ti hanno eletto capitano e leader anche senza la fascia al braccio. Non basta tacitare i pochi della Maratona con una maglietta o una foto di soppiatto, la gente granata è quella che soffre e crede ancora nei valori del Toro (sempre che, appunto esistano ancora) in tutto il Paese, a cominciare dai bimbi di 5 anni. Non ricordo a memoria un solo capitano negli ultimi 30 anni che non abbia messo la faccia, anche nei momenti più difficili, Gianluca Comotto ai tempi del fallimento per non scomodare paragoni imbarazzanti come Cravero, Zaccarelli e indietro nel tempo. Mi fermo qui e nel caso mi autoinvito con i ragazzini della scuola calcio per una foto ricordo con il suo beniamino, purchè torni a ricoprire il tuo ruolo.   
f.b.

sabato 20 ottobre 2012

RODRIGUEZ L'ANGELO BIANCO

TORO A PALERMO SENZA OGBONNA


FOTO F.4

A Palermo per rialzare la testa. Ma non sarà facile. Ci vuole una gara da Toro, sudore e applicazione. Non ci sarà Angelo Ogbonna, bloccato da un principio di pubalgia, e Darmian, squalificato. Sotto la lente di ingrandimento la prestazione di Guillermo Rodriguez. Toccherà al difensore uruguaiano, al debutto ufficiale con la maglia granata, sostituire Ogbonna al centro della difesa in coppia con Glik. Una prova di fuoco dopo l’amichevole di una settimana fa, unica uscita, con Rodriguez protagonista nel bene (gol) e nel male, un paio di disattenzioni. “Ci vorrà la massima concentrazione, confido nell’aiuto degli altri 10” il commento alla vigilia di Ventura. “Rodriguez non è un pivellino, ha esperienza da vendere. Perché lui?. Perché esiste il rispetto dei ruoli nella mia squadra” il concetto di Ventura. Se uno è difensore centrale verrà sostituito da un altro difensore centrale e non da un compagni adattato al ruolo. Se non altro per rispetto di chi si allena e attende il suo turno, per non spaccare l spogliatoio, motivare chi non gioca, ritrovarsi musi lunghi in rosa. Per il resto, che Cerci e Stevanovic abbiano la meglio sulla corsia. Perché dopo il Parma sarà davvero dura.


giovedì 18 ottobre 2012

KAMIL GLIK "Non sono un bidone"

IL DIFENSORE DEL TORINO CERCA LA RIVINCITA CONTRO IL PALERMO


Glik contro il Pescara (foto f:4)

"Non sono un bidone e ve lo dimostrerò. La più bella soddisfazione? Devo ancora togliermela, e con la maglia del Toro”. Kamil Glik il giorno dopo l’impresa è stanco per il lungo viaggio, ma felice. Merito del primo gol con la maglia della Polonia contro l’Inghilterra, mica un avversario qualunque, un gol che vale doppio per chi di mestiere fa il terzino e segna con il contagocce, dopo aver reso la vita difficile ad un certo Rooney. Ieri pomeriggio alla Sisport, “Capoccione” soprannome coniato dai compagni di squadra, ha ricevuto i complimenti di Ventura e le manate di affetto sul testone da Bianchi e compagni prima di svolgere un allenamento differenziato, per recuperare le energie. Dopo la notte di Varsavia il difensore del Torino è atteso ad un’altra sfida personale, il ritorno da avversario a Palermo, società che ne detiene ancora parte del cartellino ma con la quale non ha mai giocato neppure un minuto. Spettatore a Palermo, comparsa a Bari in serie A prima dell’arrivo a Torino, titolare a fianco di Ogbonna nella nuova avventura, nella massima divisione. “La serie A me la sono guadagnata sul campo insieme ai miei compagni la stagione scorsa, come la convocazione in nazionale, merito del Torino se ho potuto lasciare il segno a Varsavia” confida Kamil. Miglior giocatore del match, titoloni sui giornali inglesi tutti per lui, ma ci vuole altro per far sciogliere “Camillo”, frettolosamente bollato da qualcuno come scarso solo un anno fa per una gara storta, a Modena. Quest’anno ha rischiato di finire nuovamente nel tritacarne per un rigore concesso alla Samp nel finale di gara, il bis contro il Cagliari, incolpevole in questo caso. Ventura lo ha protetto, come i compagni di squadra, e Glik dopo Genova ha chiesto scusa ai tifosi su twitter per l’errore, troppo irruento, troppo stanco per togliere la gamba. La maturità passa anche da questi episodi. Come la crescita “forzata” e la delusione della Liga. A 18 anni Glik si ritrova per un provino in Spagna e finisce sotto contratto, 3 anni, con il Real Madrid, destinazione la squadra B. Qualche allenamento con i fenomeni, con la prima squadra, da Raul a Schuster a Beckham, ma per Kamil è troppo poco. Chiede di allenarsi con maggior frequenza con i “fenomeni”, permesso negato. Glik, polacco tenace, che fino a 16 anni giocava in porta, fa di testa sua e se ne torna a casa. Non che il Palermo abbia creduto in lui dopo averlo portato al nostro calcio, in prestito a Bari. “Meglio così, gioco nel Toro, in serie A e domenica posso prendermi la mia piccola rivincita, voglio dimostrare che hanno sbagliato a cedermi subito: ci sono rimasto male”.


martedì 7 agosto 2012

Toro, mercato fermo cresce il malcontento

Mercato fermo, cresce il malcontento dei tifosi

Si potrebbe titolare “La vita difficile di un ritiro normale”, ovvero come riuscire a gestire giocatori, tifosi ed esigenze dei media da parte di una società come il Toro che più passano i giorni più sta perdendo l’onda lunga della promozione, l’entusiasmo dei propri tifosi (gli abbonamenti sono in stand-by mentre cresce il malcontento e la contestazione) e la fiducia nei giocatori stessi. Brevi appunti da un ritiro anomalo: 1) ad Omegna erano attesi rinforzi di qualità come chiesto dal tecnico, sono arrivati Caceres e Rodriguez, due uruguaiani all’anagrafe neppure di belle speranze; 2) ai mancati arrivi sul lago d’Orta va aggiunto che Ventura non ha potuto contare su Santana, fermo per infortunio, e dovrà fare i conti nei prossimi igorni con la spada di Damocle del calcio scommesse che pende sulla testa di Masiello, Vives, Gillet e Gazzi; 3) la coperta è corta anche per provare gli schemi con De Feudis, Pagano, Gorobsov “parcheggiati” dalla società in attesa di trasferimento, Diop e Barbosa di ritorno alla Primavera a fine ritiro; 4) senza volti nuovi non è facile “comunicare” con i media. I giocatori più in vista, Bianchi e Ogbonna, hanno scelto il silenzio fino a fine mercato, Brighi non è ancora del Toro (in prova, fisicamente ormai ok ma contratto depositato solo alla vigilia di ferragosto). In silenzio anche i giocatori nel mirino delle inchieste su scommessopoli, non parla il direttore sportivo, Cairo è impegnato tra aziende e mercato. I giocatori, pena sanzione pecuniaria, non possono parlare di mercato, di cosa manca e di ciò che servirebbe alla squadra. La via d'uscita? Comprare giocatori, per la felicità dell’allenatore, per ravvivare la fiducia nei giocatori e la speranza salvezza nei tifosi, per dar seguito ad un progetto che dopo 7 anni stenta ancora a decollare. Al Toro non servono top player, bastano player, i nomi sono sempre gli stessi salvo poi vederli accasati altrove. Restano, ancora per poco, sulla lista dei disponibili Almiron, Pazienza, Marchese, Pasquale, Biondini.
Francesco Bramardo

 http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Torino/

mercoledì 25 luglio 2012

JUVE-TORO GAMBA LUNGA BRACCIO CORTO


Prendiamo ad esempio Juventus e Torino come simboli, estremi di un calcio che rischia il default da solo, con le proprie mani. Nonostante di voglia non vedere, al di la' dei richiami di facciata del presidente del Calcio, Platini, la forbice tra poche squadre ricche, o comunque con rischio di crack puntellato da iniezioni in milioni o petrodollari dai patron, e le povere, e' al punto di rompersi. Juve e Toro dunque. La prima ha ripreso la strada tracciata da Giraudo, top player, spese al top con un piccolo particolare, allora non erano n'è la Famiglia ne' la Borsa a sostenere gli investimenti ma la capacita di equilibrio tra entrate ed uscite. Oggi non e' così e non basterà il solo stadio esaurito ad evitare sorprese. Tra incassi da stadio e Champions entreranno mal contati 70 80 milioni di euro a copertura delle spese vive, stipendi giocatori e spese di routine di gestione della società dal bilancio gia in rosso. A fine mercato le cessioni non basteranno per coprire un rosso intorno ai 50 milioni spesi anche in questa estate. Senza Champions, senza semifinali il rischio default e' reale ma i dirigenti bianconeri, come sperano prima o poi anche Milan e Inter tornate in pista, mirano allo strappo, ad un Europa a 12 come ai tempi della Tirade. basta dirlo e poi forse e' giusto così. Il gap lo si vedrà in campionato, chi la gamba lunga e chi, almeno dodici squadre corte, cortissime. Il Toro e' tra queste ma non c' e' da stupirsi. Cairo avrà il braccino corto, fin troppo oculato ma il calcio oggi impone questo. Chi non ha mezzi deve usare la fantasia, organizzazione, contatti, anche extra comunitari. Trenta milioni di euro tra Lega e sponsor bastano...solo per salvarsi, una guerra tra poveri. Importante e' prenderne atto, tifosi in primis. Meglio una Superlega europea ed un campionato vero combattuto per chi resta di questo. A chi fa comodo andare in guerra contro un esercito di Masaniello?

TORO / A Belluno contro la Lazio? Vives, denuncerò chi mi ha calunniato



SAPPADA (BL) “Sono sereno, per altri saranno giorni di tensione o non dormono la notte io cono in pace con la mia coscienza. Non ho mai conosciuto nessuno di “quelli” né avuto mai a che fare neppure sul campo”. Giuseppe Vives, centrocampista granata, attende con impazienza di gettare alle spalle gli schizzi di fango che si è trovato addosso solo per essere il capitano di un Bari-Lecce “combattuto fino alla morte tanto che Olivera ci ha rimesso il legamento crociato”. E’ stato interrogato per cinque minuti, non ha ricevuto alcun avviso di garanzia, eppure basta poco per sporcare una carriera. A vicenda chiusa è deciso ad andare fino in fondo assistito dai prorpi legali. Del calcio sporco non ne vuol sapere. “Il presidente Cairo all’epoca ci ha regalato parole che ci mi hanno fatto molto piacere. Siamo tornati in A e quello che conta ora è rimanerci”. “Le prime sensazioni sono buone anche se siamo a lavori in corso, il gruppo non ancora al completo. Giocare in A con la maglia del Toro per tre anni in B è una sensazione bellissima”.
L’obiettivo?. Centrare la salvezza, 40 punti, il più presto possibile
E toglierci qualche soddisfazione con una grande. Con la maglia del Lecce ho battuto la Juve, il Napoli, abbiamo pareggiato con contro Inter e Milan, se hai fame puoi. Attendo il derby come i nostri tifosi, cercheremo di regalare una gioia dopo 17 anni di attesa”.
RISCHIO INCIDENTI Notizia a margine del ritiro ormai agli sgoccioli il possibile spostamento per motivi di sicurezza (tra le due tifoserie non corre buon sangue) dell’amichevole contro la Lazio in programma domani alle 15 da Auronzo, allo stadio di Belluno, stessa ora.

mercoledì 13 giugno 2012

Sport gay? No grazie



"Froci in nazionale? Spero di no, e comunque è un problema loro". Nella sua ignoranza Antonio Cassano non è poi andato così lontano dal pensiero comune. Al di là del perbenismo dilagante, dalla condanna dei media, dal falso moralismo, chiamiamoli gay se più piace, credo che il pensiero di ogni genitori che vuole educare il proprio figlio sia ben distante dall'idea di avere un figlia/a diversa, o se più vi piace "diversamente normale", come i "diversamente abili" dopo la bocciatura del termine handicap, troppo crudo, per carità. Ora mi domando, chi di voi è contento di sapere che vostro figlio fa sport, che dovrebbe istruire la mente ed il corpo, sapendo che nello spogliatoio, passata la regola del va bene tutto, sotto la doccia i maschi si baciano o toccano con maschi e femmine con femmine?. Suvvia, salviamo almeno il fatto che la normalità è altra cosa, e poi per carità, libertà per tutti, evitateci per favore esibizionismo di bassa gusto almeno in pubblico, per il rispetto, più che per la morale. Poi divertiamoci pure alle baracconate dei Gay Pride, "purchè rimangano per strada e non nelle nostre case", perchè poi alla fine, democratici dell'ultima ora, la realtà e la verità, è poi questa.

lunedì 4 giugno 2012

CALCIOMERCATO CONSIGLI PER GLI ACQUISTI


EVENTI SPORT ACADEMY
ANGELO HENRIQUEZ


La nostra “scuderia” Cile

Acquisti sicuri. Cartellino di proprietà, esperienza nelle nazionali di categoria, qualità tecniche e caratteriali, ottimo rapporto qualità/prezzo

Giocatore             età ruolo  squadra  valore  p/gol  nazionale
Junior Fernandes  23 1^ punta d-sx Un Chile 1,5 ml  23/11 si
Sebastian Ubilla    21  ala d/sx    S.Wenderers 500     16/11    si
Raul Ruidiaz         21  2^ punta  Un. Chile       300     12/8     si  (a)
Gabriel Rodriguez 23  1^ punta    Audax         500     16/6      Arg.
Gustavo Lorenzetti 27  ala sx     Un. Chile        1 ml.    31/5     (b)
Milton Caraglio     23   1^ punta Rangers T.      1 ml.    16/8     (b)
Josè Rojas             28   dif.sx     Un. Chile         700       31/2      si
Stefano Magnasco 19   dif dx     Un. Catolica    700       21/0     (c)
Angelo Henriquez  18  1^ punta  Un. Chile       150      19/12   si
Eugenio Mena        23  dif sx      Un Chile         300       33/2    si

a)     passaporto Croato
b)     passaporto Argentina Italia
c)     passaporto Cile-Italia

http://www.eventi.to.it 

mercoledì 30 maggio 2012

JUVE-TORO.RITIRI NON PER SOLDI MA PER DENARO



Come anticipato nel nostro blog con largo anticipo, la Juve a luglio emigra, preferita per la preparazione estiva precampionato la Valle d'Aosta a Bardonecchia. Dopo un investimento milionario l'estate scorsa la località montana della Val di Susa dovrà "accontetarsi " del Torino e del Cagliari. Alla fine l'ha spuntata Chatillon, località che in passato, prima dello scandalo mazzette che aveva coinvolto anche i bianconeri, aveva già ospitato la Juventus. La Valle d'Aosta l'ha spuntata per 700 mila euro quest'anno, a crescere nelle prossime due stagioni quando la squadra di Conte potrà presentare in ritiro anche i nazionali, in vacanza quest'anno a luglio per via degli Europei. Alla fine l'assessore Cirio, tifoso bianconero, ha dovuto cedere all'evidenza, tradito dallo stesso presidente del club, Agnelli, che solo un anno fa aveva dichiarato di voler, lui ed il cugino Elkann, portare la Juve a casa, sulle montagne Olimpiche della Famiglia. Non ci sarà alla fine neppure il Torino che per 200 mila euro e per buona pace dell'elettorato di Cirio, dopo Sappada, preferita la tranquillità in Trentino al Piemonte, chiuderà la seconda parte della stagione a Mondovì, a Chiusa Pesio (3 giorni per la Juve).

venerdì 18 maggio 2012

SOTTO RICATTO/ PADOVA-TORO PAURA DELLE REGOLE


Tutto rinviato al 25 maggio, quando i tre punti non serviranno di sicuro al Torino e forse neppure al Padova, comunque sia la decisione finale. L'Alta Corte di giustizia del Coni ha rinviato la decisione in merito al ricorso del Torino per il blackout di Padova-Torino, contro la cancellazione dello 0-3 a tavolino in secondo grado. Di fatto sono passati cinque mesi dalla partita giocata-non giocata. Dal 3 dicembre si è arrivati a fine maggio per non applicare solo quanto dicono i regolamenti in caso di blackout e responsabilità oggettiva. Un tiramolla figlio del nostro Paese, che va a rotoli, fa e disfa le leggi a proprio uso e consumo. Neppure lo sport è immune. Se l'episodio fosse accaduto domenica scorsa ed il campionato concluso tra due settimane i punti l iavrebbero dati o tolti la prossima stagione?. Scandaloso. In fondo basta leggere quanto emerge sul calcio scommesse oggi, su calciopoli ieri, sul doping ieri l'altro e non c'è più da scandalizzasi di nulla ma prendere atto dei tempi che stiamo vivendo. In fondo chi è nella stanza dei bottoni, anche nello sport, non solo nel Palazzo della politica, non è immune da scheletri negli armadi. 

giovedì 17 maggio 2012

SORRENTINO TORNA A TORINO

Come vi avevamo preannunciato ecco la prima grande notizia: Stefano Sorrentino torna a Torino. Il miglior portiere della serie A, cresciuto sotto la Mole indossando le maglie di Juve e Toro, il 9 giugno sarà al Parco Ruffini per la gioia di grandi e piccini. In attesa di tornare nella città adottiva per chiudere al meglio una carriera da professionista ricca di successi, Stefano sarà protagonista della Festa dello Sport per presentare la "Eventi Sport Academy Stefano Sorrentino", la scuola calcio per i portieri che a settembre affiancherà la nuova Scuola Calcio Eventi Sport Academy (5-16 anni) nel centro sportivo di via Trecate 46 (To) tirato a lucido. 
E' il primo tassello, a breve nuove sorprese...
 

martedì 24 aprile 2012

Correre fa male...se costa troppo



Corsa podistica, ovvero scarpe da ginnastica, pantaloncini, maglietta. Lo sport meno costoso al mondo. Ma che può diventare business per chi organizza. C'è chi di podismo vive, e bene pare, tanto da mettere su una s.r.l. che grazie alle sponsorizzazioni, ai contributi generosi e patrocini vari delle amministrazioni, dei volontari (chissà perchè loro gratis e chi organizza incassa, mah!), oggi può contare su una decina di manifestazioni in Torino e dintorni. Chi vi partecipa si chiede quali controllo fiscali vi siano sulle iscrizioni, indispettito dal lievitare del prezzo. Un esempio?. Domenica scorsa a Torino correre costava ben 15 euro, che per quasi 8000 partercipanti fanno la bellezza di 120 mila euro. Tagliamo generosamente il 50% per spese varie (coperte in verità da sponsorizzazioni) restano pur sempre 60 mila euro, per dieci eventi l'annofanno  un bel gruzzolo. Sempre domenica correre a Bra costava 3 euro, due dei quali devoluti  in beneficenza e senza sponsor munifici o agevolazioni, partocini di Comune, Regione ecc.ecc. Già, vuoi mettere correre dritto dritto per Torino rispetto ai prati e la campagna del cuneese?. Anche il panorama ha un suo costo, un perchè. :-)

BARDONECCHIA: LA JUVE ALZA LA POSTA



In attesa del carosello di trombe e clacson nelle vie della città per festeggiare lo scudetto dei cassintegrati Fiat, che nonostante tutto non hanno fatto mai mancare l'obolo allo Juventus Stadium (panem et circenses), la Juventus sta meditando di trasferire altrove la sede del prossimo ritiro precampionato. La stagione trionfale suggerisce chi gestisce il bilancio, di alzare la posta, le richieste per ospitare la preparazione precampionato. Tre giorni a Chiusa Pesio per onor di firma (la località cuneese ospita da tempo le giovanili) è l'unica certezza, come la permanenza ridotta rispetto alla scorsa stagione. Nulla da fasre invece per Bardonecchia tanto che l'amministrazione della località montana della Val di Susa, ad oggi, si sta guardando attorno per ospitare altri club. Ballano un paio di milioni di euro e la Regione con la crisi in atto non se la sente di rispettarwe un contratto solo abbozzato la stagione scorsa e mai sottoscritto. A questo punto o la Juve ridimensiona le pretese, in fondo lo stesso presidente Agnelli lo scorso anno aveva spinto per riportare la Juve tra i suoi tifosi e nella Valli della Famiglia, oppure i bianconeri (con poco appeal, privi dei nazionali per la prima parte del ritiro, complice gli Europei) troveranno casa all'estero, Usa o Emirati Arabi. La Valle d'Aosta, indicata come possibile alternativa,  ha fatto sapere di pensarla più o meno come gli amministratori piemontesi: un aiuto, una partecipazione alle spese forse, ma senza follie.
Intanto, per portarsi avanti con il lavoro, a Bardonecchia è arrivato il Torino con i Camp estivi per i ragazzi, Juventus a casa Agnelli, al Sestriere dopo l'infelice esperienza di Sauze.

domenica 15 aprile 2012

SPORT SOTTO RICATTO/ SI PUO' MORIRE POCO A POCO

Si può morire poco a poco senza saperlo, o peggio, essendone al corrente, sfidando il destino per raggiungere la prestazione, per superare se stessi, per diventare un campione e raggiungere un sogno. Succede nello sport-business, con sempre maggior frequenza ma peggio ancora, a livello amatoriale. La morte, che colga l'atleta a 20, a 30 anni o a carriera finita, ha spesso un perchè. Al di là dell'imponderabile, un caso su cento, in altre occasioni troppo tardi si scoprono disfunzioni ereditarie, malformazioni congenite, predisposizioni genetiche, o peggio, cambiamenti, stravolgimenti del proprio organismo. Oggi un atleta è costruito in "laboratorio", che sono poi i campetti di periferia, le palestre, le piscine. La responsabilità maggiore pesa sui genitori, non sempre all'oscuro, spesso consenzienti. "Suo figlio è gracile, deve mettere su chili", "ha bisogno di rinforzare la massa muscolare o l'ampiezza toracica". Si comincia così, all'età di 13-14 anni negli anni Novanta, già a 7-8 anni in alcuni sport, oggi. Prendere o lasciare. A.B. "Io ho lasciato. A 12 anni mio figlio prometteva bene, giocava a calcio nel settore giovanile di una società che va per la maggiore. Mi hanno detto che avrebbe dovuto fare delle iniezioni e prendere delle medicine specifiche. Mi sono rifiutato, a fine stagione è stato lasciato libero dal club, meglio così". G.R. padre di una campioncina in erba sugli sci. "Doveva mettere su muscoli, vinceva in tutte le categorie ma l'allenatore riteneva che avessa poca massa muscolare: a 15 anni ho scelto io per lei e mi sono rifiutato".  Non sempre va a finire così. L'ormone della cresciva va di moda in alcuni sport dove i centimetri oggi fanno la selezione naturale per la pratica a livello "prof".
Il dato di una indaginie effettuata nel 2010 della Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive amatoriali del Ministero della Salute presentata al Parlamento è allarmante: su 1115 atleti, di cui il 65,6% uomini e il 34,4 donne, sottoposti a controlli, il 4,7% sono risultati positivi ad una o più sostanze, il 6,3% degli uomini e l’1,5% delle donne: tra le sostanze quelle più assunte risultano gli steroidi anabolizzanti (37,1%) seguiti da corticosteroidi (14,4%) e da diuretici (12,4%).
Senza "aiuti"anche un atleta allenato dififcilmente può rispondere con prestazioni al top di lunga durata o con difficoltà di recupero psico-fisico tra una gara e l'altra. L'uomo non è una macchina. Se un bolide di formula uno spinto al massimo ha il 70% di probabilità, oltre le due ore, di cedimenti, figurarsi un essere umano.
Al di là di ogni più approfondito controllo clinico, o blitz dei Nas, il primo angelo custode sulla salute del proprio figlio, è il genitore.

mercoledì 11 aprile 2012

JUVE: ARABI O USA LA SEDE DEL RITIRO 2012


La Juventus sta meditando di lasciare l'Italia, e nella fattispecie Bardonecchia, in Val di Susa, per preparare la nuova stagione. L'idea, per niente peregrina, dovrebbe riguardare almeno la prima parte della preparazione. Nel caso la scelta cadesse per gli Stati Uniti (trattative sono in corso) negli Emirati Arabi il club di corso Galileo Ferraris potrebbe partecipare ad una tournèe o viceversa anche se l'ipotesi Araba sarebbe stata scartata da Antonio Conte almeno per le prime due settimane di preparazione a causa del clima. Resta in piedi per la seconda parte del ritiro il ritorno a fine luglio a Chiusa Pesio. Perde credito quindi l'ipotesi Bardonecchia per motivi economici, stesso discorso per la Valle d'Aosta sorda ormai da anni a gettare un fiume di denaro senza ritorno alcuno vista la tipologia di clientela estiva della Vallèe. Con la Regione Piemonte e di riflesso con Bardonecchia la trattativa è ai ferri corti. Non è mai stato sottoscritto il contratto triennale tra e parti, le cifre con la crisi da parte dell'amministrazione della cosa pubblica sono nettamente al ribasso, intorno al 700 mila euro per un club che si presenterebbe in ritiro senza i giocatori delle nazionali a causa degli Europei, una truppa rimaneggiata e con poco appeal verso una tifoseria che ad eccezione del week end è da mordi e fuggi (poco indotto, incassi scarsi per gli operatori commerciali della zona).

martedì 10 aprile 2012

CALCIOSCOMMESSE A FINE CAMPIONATO LA SCURE SU 10 SQUADRE DI A



 LAZIO E UDINESE COPPE A RISCHIO
Continuano le audizioni della Procura della Figc in merito al calcio scommesse.
Entro fine aprile ci saranno i primi deferimenti di Stefano Palazzi, il superprocuratore Figc, riguardo le carte di Cremona. Per quelle di Bari, con le dichiarazioni di Masiello e gli interrogatori in corso si dovrà ancora aspettare. La sensazione è che si sia scoperchiato un pentolone e l’affare sia più grosso di quanto si voglia far credere, non solo legato al Bari ed alle partite collegate, e si aspetti la fine del campionato per non falsare il torneo per scoprire le carte che scottano. Giocatori corrotti, dirigenti ignari o
ciechi per convenienza. Solo in serie A sarebbero una decina i club coinvolti o sfiorati da aggiustamenti di risultati: Atalanta, Bologna, Cesena, Chievo, Genoa, Lazio, Lecce, Novara, Siena, Udinese. In serie B ovviamente il Bari e la Sampdoria. Molte le società coinvolte anche in Lega Pro. Cosa rischiano?. Un anno i giocatori per omessa denuncia; cinque anni con radiazione per chi si è prestato alle combine; due anni per chi ha scommesso. Da tre punti di penalizzazione in su per i club, retrocessione in caso siano coinvolti i dirigenti. Le penalizzazioni alle squadre devono cancellare un traguardo (la qualificazione nelle Coppe o la salvezza). In caso di metà classifica la penalizzazione verrà scontata la stagione successiva.
Di fatto Udinese e Lazio rischiano di rimanere fuori dalle Coppe, Lecce, Novara e Cesena di scontare in B la penalizzazione, tutte le altre penalizzatecon un segno -  la prossima stagione.
Ora in attesa dei verdetti, si spera il più presto e duramente possibile, ci domandiamo se non sia eticamente corrette legare il nome della propria squadra a chi con le scommesse ci marcia, ad agenzie che hanno abbinato la propria immagine al giocatore o sulla casacca del club, ad un’attività che più che non arricchisce ma crea assuefazione e manda in rovina tante famiglie con l’illusione del denaro facile.
Per evitare combine basterebbe tenere alta la pressione sui campionati e le classifiche con i playoff (scudetto e Coppe in gioco ai quarti di finale semifinali e finali) ed i play-out. 
La Lega Pro ha escogitato per prima un sistema di controllo sui flussi anomali delle scommesse. In caso di gare "sospette" parte la segnalazione alla procura federale e quindi alla procura della Repubblica.

WORLD MASTER GAMES TORINO 2013 MILIONI BUTTATI

 

World Master Games, Torino 2-11 agosto 2013. Sarebbe?. In parole povere una specie di Olimpiade per atleti o presunti tali visto che le maglie per accedere alle competizioni non sono poi così strette al di là dell'anagrafe. Dopo Sydney ed Edmonton Torino si è candidata per ospitare un evento che rischia di cadere nell'indifferenza assoluta se non addirittura boicottata. Per via degli alti costi in primis, tanto che dai 22 milioni iniziali siamo scesi oggi a 6-7 milioni tra liti di competenze (Regione, Comune, Provincia, nessuno vuole farsi carico delle spese) e dietro front. Anche troppi denunciano le federazioni, "soldi buttati, meglio pagare una penale e tirarsi indietro che gettare i soldi dei cittadini per una manifestazione che allo sport, alle infrastrutture non porterà nulla". La data poi non è delle più felici per la città, tutti al mare, chiusi anche ristoranti e molte strutture ricettive che all'invasione degli "atleti" credono poc; poco spendaccioni, molti alloggiati in strutture paralelle, ostelli, strutture laiche o religiose, o fuori città.