Mercato fermo, cresce il malcontento dei tifosi
Si potrebbe titolare “La vita difficile di un
ritiro normale”, ovvero come riuscire a gestire giocatori, tifosi ed
esigenze dei media da parte di una società come il Toro che più passano i
giorni più sta perdendo l’onda lunga della promozione, l’entusiasmo dei
propri tifosi (gli abbonamenti sono in stand-by mentre cresce il
malcontento e la contestazione) e la fiducia nei giocatori stessi. Brevi
appunti da un ritiro anomalo: 1) ad Omegna erano attesi rinforzi di
qualità come chiesto dal tecnico, sono arrivati Caceres e Rodriguez, due
uruguaiani all’anagrafe neppure di belle speranze; 2) ai mancati arrivi
sul lago d’Orta va aggiunto che Ventura non ha potuto contare su
Santana, fermo per infortunio, e dovrà fare i conti nei prossimi igorni
con la spada di Damocle del calcio scommesse che pende sulla testa di
Masiello, Vives, Gillet e Gazzi; 3) la coperta è corta anche per provare
gli schemi con De Feudis, Pagano, Gorobsov “parcheggiati” dalla società
in attesa di trasferimento, Diop e Barbosa di ritorno alla Primavera a
fine ritiro; 4) senza volti nuovi non è facile “comunicare” con i
media. I giocatori più in vista, Bianchi e Ogbonna, hanno scelto il
silenzio fino a fine mercato, Brighi non è ancora del Toro (in prova,
fisicamente ormai ok ma contratto depositato solo alla vigilia di
ferragosto). In silenzio anche i giocatori nel mirino delle inchieste su
scommessopoli, non parla il direttore sportivo, Cairo è impegnato tra
aziende e mercato. I giocatori, pena sanzione pecuniaria, non possono
parlare di mercato, di cosa manca e di ciò che servirebbe alla squadra.
La via d'uscita? Comprare giocatori, per la felicità dell’allenatore,
per ravvivare la fiducia nei giocatori e la speranza salvezza nei
tifosi, per dar seguito ad un progetto che dopo 7 anni stenta ancora a
decollare. Al Toro non servono top player, bastano player, i nomi sono
sempre gli stessi salvo poi vederli accasati altrove. Restano, ancora
per poco, sulla lista dei disponibili Almiron, Pazienza, Marchese,
Pasquale, Biondini.
Francesco Bramardo
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