martedì 24 aprile 2012

Correre fa male...se costa troppo



Corsa podistica, ovvero scarpe da ginnastica, pantaloncini, maglietta. Lo sport meno costoso al mondo. Ma che può diventare business per chi organizza. C'è chi di podismo vive, e bene pare, tanto da mettere su una s.r.l. che grazie alle sponsorizzazioni, ai contributi generosi e patrocini vari delle amministrazioni, dei volontari (chissà perchè loro gratis e chi organizza incassa, mah!), oggi può contare su una decina di manifestazioni in Torino e dintorni. Chi vi partecipa si chiede quali controllo fiscali vi siano sulle iscrizioni, indispettito dal lievitare del prezzo. Un esempio?. Domenica scorsa a Torino correre costava ben 15 euro, che per quasi 8000 partercipanti fanno la bellezza di 120 mila euro. Tagliamo generosamente il 50% per spese varie (coperte in verità da sponsorizzazioni) restano pur sempre 60 mila euro, per dieci eventi l'annofanno  un bel gruzzolo. Sempre domenica correre a Bra costava 3 euro, due dei quali devoluti  in beneficenza e senza sponsor munifici o agevolazioni, partocini di Comune, Regione ecc.ecc. Già, vuoi mettere correre dritto dritto per Torino rispetto ai prati e la campagna del cuneese?. Anche il panorama ha un suo costo, un perchè. :-)

BARDONECCHIA: LA JUVE ALZA LA POSTA



In attesa del carosello di trombe e clacson nelle vie della città per festeggiare lo scudetto dei cassintegrati Fiat, che nonostante tutto non hanno fatto mai mancare l'obolo allo Juventus Stadium (panem et circenses), la Juventus sta meditando di trasferire altrove la sede del prossimo ritiro precampionato. La stagione trionfale suggerisce chi gestisce il bilancio, di alzare la posta, le richieste per ospitare la preparazione precampionato. Tre giorni a Chiusa Pesio per onor di firma (la località cuneese ospita da tempo le giovanili) è l'unica certezza, come la permanenza ridotta rispetto alla scorsa stagione. Nulla da fasre invece per Bardonecchia tanto che l'amministrazione della località montana della Val di Susa, ad oggi, si sta guardando attorno per ospitare altri club. Ballano un paio di milioni di euro e la Regione con la crisi in atto non se la sente di rispettarwe un contratto solo abbozzato la stagione scorsa e mai sottoscritto. A questo punto o la Juve ridimensiona le pretese, in fondo lo stesso presidente Agnelli lo scorso anno aveva spinto per riportare la Juve tra i suoi tifosi e nella Valli della Famiglia, oppure i bianconeri (con poco appeal, privi dei nazionali per la prima parte del ritiro, complice gli Europei) troveranno casa all'estero, Usa o Emirati Arabi. La Valle d'Aosta, indicata come possibile alternativa,  ha fatto sapere di pensarla più o meno come gli amministratori piemontesi: un aiuto, una partecipazione alle spese forse, ma senza follie.
Intanto, per portarsi avanti con il lavoro, a Bardonecchia è arrivato il Torino con i Camp estivi per i ragazzi, Juventus a casa Agnelli, al Sestriere dopo l'infelice esperienza di Sauze.

domenica 15 aprile 2012

SPORT SOTTO RICATTO/ SI PUO' MORIRE POCO A POCO

Si può morire poco a poco senza saperlo, o peggio, essendone al corrente, sfidando il destino per raggiungere la prestazione, per superare se stessi, per diventare un campione e raggiungere un sogno. Succede nello sport-business, con sempre maggior frequenza ma peggio ancora, a livello amatoriale. La morte, che colga l'atleta a 20, a 30 anni o a carriera finita, ha spesso un perchè. Al di là dell'imponderabile, un caso su cento, in altre occasioni troppo tardi si scoprono disfunzioni ereditarie, malformazioni congenite, predisposizioni genetiche, o peggio, cambiamenti, stravolgimenti del proprio organismo. Oggi un atleta è costruito in "laboratorio", che sono poi i campetti di periferia, le palestre, le piscine. La responsabilità maggiore pesa sui genitori, non sempre all'oscuro, spesso consenzienti. "Suo figlio è gracile, deve mettere su chili", "ha bisogno di rinforzare la massa muscolare o l'ampiezza toracica". Si comincia così, all'età di 13-14 anni negli anni Novanta, già a 7-8 anni in alcuni sport, oggi. Prendere o lasciare. A.B. "Io ho lasciato. A 12 anni mio figlio prometteva bene, giocava a calcio nel settore giovanile di una società che va per la maggiore. Mi hanno detto che avrebbe dovuto fare delle iniezioni e prendere delle medicine specifiche. Mi sono rifiutato, a fine stagione è stato lasciato libero dal club, meglio così". G.R. padre di una campioncina in erba sugli sci. "Doveva mettere su muscoli, vinceva in tutte le categorie ma l'allenatore riteneva che avessa poca massa muscolare: a 15 anni ho scelto io per lei e mi sono rifiutato".  Non sempre va a finire così. L'ormone della cresciva va di moda in alcuni sport dove i centimetri oggi fanno la selezione naturale per la pratica a livello "prof".
Il dato di una indaginie effettuata nel 2010 della Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive amatoriali del Ministero della Salute presentata al Parlamento è allarmante: su 1115 atleti, di cui il 65,6% uomini e il 34,4 donne, sottoposti a controlli, il 4,7% sono risultati positivi ad una o più sostanze, il 6,3% degli uomini e l’1,5% delle donne: tra le sostanze quelle più assunte risultano gli steroidi anabolizzanti (37,1%) seguiti da corticosteroidi (14,4%) e da diuretici (12,4%).
Senza "aiuti"anche un atleta allenato dififcilmente può rispondere con prestazioni al top di lunga durata o con difficoltà di recupero psico-fisico tra una gara e l'altra. L'uomo non è una macchina. Se un bolide di formula uno spinto al massimo ha il 70% di probabilità, oltre le due ore, di cedimenti, figurarsi un essere umano.
Al di là di ogni più approfondito controllo clinico, o blitz dei Nas, il primo angelo custode sulla salute del proprio figlio, è il genitore.

mercoledì 11 aprile 2012

JUVE: ARABI O USA LA SEDE DEL RITIRO 2012


La Juventus sta meditando di lasciare l'Italia, e nella fattispecie Bardonecchia, in Val di Susa, per preparare la nuova stagione. L'idea, per niente peregrina, dovrebbe riguardare almeno la prima parte della preparazione. Nel caso la scelta cadesse per gli Stati Uniti (trattative sono in corso) negli Emirati Arabi il club di corso Galileo Ferraris potrebbe partecipare ad una tournèe o viceversa anche se l'ipotesi Araba sarebbe stata scartata da Antonio Conte almeno per le prime due settimane di preparazione a causa del clima. Resta in piedi per la seconda parte del ritiro il ritorno a fine luglio a Chiusa Pesio. Perde credito quindi l'ipotesi Bardonecchia per motivi economici, stesso discorso per la Valle d'Aosta sorda ormai da anni a gettare un fiume di denaro senza ritorno alcuno vista la tipologia di clientela estiva della Vallèe. Con la Regione Piemonte e di riflesso con Bardonecchia la trattativa è ai ferri corti. Non è mai stato sottoscritto il contratto triennale tra e parti, le cifre con la crisi da parte dell'amministrazione della cosa pubblica sono nettamente al ribasso, intorno al 700 mila euro per un club che si presenterebbe in ritiro senza i giocatori delle nazionali a causa degli Europei, una truppa rimaneggiata e con poco appeal verso una tifoseria che ad eccezione del week end è da mordi e fuggi (poco indotto, incassi scarsi per gli operatori commerciali della zona).

martedì 10 aprile 2012

CALCIOSCOMMESSE A FINE CAMPIONATO LA SCURE SU 10 SQUADRE DI A



 LAZIO E UDINESE COPPE A RISCHIO
Continuano le audizioni della Procura della Figc in merito al calcio scommesse.
Entro fine aprile ci saranno i primi deferimenti di Stefano Palazzi, il superprocuratore Figc, riguardo le carte di Cremona. Per quelle di Bari, con le dichiarazioni di Masiello e gli interrogatori in corso si dovrà ancora aspettare. La sensazione è che si sia scoperchiato un pentolone e l’affare sia più grosso di quanto si voglia far credere, non solo legato al Bari ed alle partite collegate, e si aspetti la fine del campionato per non falsare il torneo per scoprire le carte che scottano. Giocatori corrotti, dirigenti ignari o
ciechi per convenienza. Solo in serie A sarebbero una decina i club coinvolti o sfiorati da aggiustamenti di risultati: Atalanta, Bologna, Cesena, Chievo, Genoa, Lazio, Lecce, Novara, Siena, Udinese. In serie B ovviamente il Bari e la Sampdoria. Molte le società coinvolte anche in Lega Pro. Cosa rischiano?. Un anno i giocatori per omessa denuncia; cinque anni con radiazione per chi si è prestato alle combine; due anni per chi ha scommesso. Da tre punti di penalizzazione in su per i club, retrocessione in caso siano coinvolti i dirigenti. Le penalizzazioni alle squadre devono cancellare un traguardo (la qualificazione nelle Coppe o la salvezza). In caso di metà classifica la penalizzazione verrà scontata la stagione successiva.
Di fatto Udinese e Lazio rischiano di rimanere fuori dalle Coppe, Lecce, Novara e Cesena di scontare in B la penalizzazione, tutte le altre penalizzatecon un segno -  la prossima stagione.
Ora in attesa dei verdetti, si spera il più presto e duramente possibile, ci domandiamo se non sia eticamente corrette legare il nome della propria squadra a chi con le scommesse ci marcia, ad agenzie che hanno abbinato la propria immagine al giocatore o sulla casacca del club, ad un’attività che più che non arricchisce ma crea assuefazione e manda in rovina tante famiglie con l’illusione del denaro facile.
Per evitare combine basterebbe tenere alta la pressione sui campionati e le classifiche con i playoff (scudetto e Coppe in gioco ai quarti di finale semifinali e finali) ed i play-out. 
La Lega Pro ha escogitato per prima un sistema di controllo sui flussi anomali delle scommesse. In caso di gare "sospette" parte la segnalazione alla procura federale e quindi alla procura della Repubblica.

WORLD MASTER GAMES TORINO 2013 MILIONI BUTTATI

 

World Master Games, Torino 2-11 agosto 2013. Sarebbe?. In parole povere una specie di Olimpiade per atleti o presunti tali visto che le maglie per accedere alle competizioni non sono poi così strette al di là dell'anagrafe. Dopo Sydney ed Edmonton Torino si è candidata per ospitare un evento che rischia di cadere nell'indifferenza assoluta se non addirittura boicottata. Per via degli alti costi in primis, tanto che dai 22 milioni iniziali siamo scesi oggi a 6-7 milioni tra liti di competenze (Regione, Comune, Provincia, nessuno vuole farsi carico delle spese) e dietro front. Anche troppi denunciano le federazioni, "soldi buttati, meglio pagare una penale e tirarsi indietro che gettare i soldi dei cittadini per una manifestazione che allo sport, alle infrastrutture non porterà nulla". La data poi non è delle più felici per la città, tutti al mare, chiusi anche ristoranti e molte strutture ricettive che all'invasione degli "atleti" credono poc; poco spendaccioni, molti alloggiati in strutture paralelle, ostelli, strutture laiche o religiose, o fuori città.